mercoledì 25 febbraio 2015

Cake pops last minute.



Quando ho preparato la mia prima (Red) Velvet cake (che trovate QUI), mi era avanzato del pan di Spagna. In dispensa, avevo anche degli zuccherini colorati reduci da altre torte e dolci.
Avendo quella sera il party per il capodanno cinese, mi sono detta: perché non realizzare delle cake pops last minute tutti insieme?! 
Le ho preparate in modo davvero facile e veloce, ma il risultato e stato sorprendente!! Tutti si sono divertiti a decorarle e le hanno adorate! Anche se magari non sono venute fuori tutte perfette! xD 

Ingredienti: 
  • pan di Spagna avanzato 
  • confettura light che più vi piace (io ho usato quella di albicocche)
  • cioccolato che preferite: bianco, a latte, o fondente. 
  • zuccherini colorati, scaglie di cocco, granella di nocciole, ecc..
  • bastoncini di plastica (o stecchini di legno)
Prendete il pan di Spagna avanzato, rompetelo in tanti piccoli pezzi dentro una grande ciotola e sbriciolatelo con le mani. 
Aggiungete la confettura, un cucchiaio alla volta, e impastatela con le mani insieme al Pan di spagna, fino ad ottenere un composto compatto e modellabile (a me ne sono bastati 2 cucchiai, ma tutto dipende dalla quantità di pan di Spagna a disposizione). 
A questo punto, formate delle palline, disponetele su una placca (o un vassoio) ricoperta di carta forno e mettetele in freezer per 15 minuti ca.: le palline devono essere sode, ma non congelate. Oppure potete metterle in frigo per qualche ora (io le ho lasciate per circa 3/4 ore).

Una volta che le palline si saranno rassodate, sciogliete il cioccolato a bagnomaria, immergetevi la punta dei bastoncini di blastica (io non li avevo e ho usato gli stecchini grandi di legno), per circa 2 cm, e inseriteli fino al centro delle cake pops. Adesso immergete verticalmente, con un unico movimento, le cake pops nel cioccolato fuso, premurandovi che la copertura arrivi ad unirsi fino alla base dello stecchino. Lasciate colare il cioccolato in eccesso scuotendole delicatamente, o inclinandole di lato. 
Quando il cioccolato in eccesso sarà colato via, decorate le cake pops con gli zuccherini colorati, granella di nocciole, scaglie di cocco e con quello che più vi piace! usate pure la fantasia! 

Per ultimo lasciate le cake pops ad asciugare infilzandole su una base di polistirolo (io non avevo nemmeno questo e le ho infilzate in 3 grandi mele). Potete anche metterle ad asciugare in frigo per accelerare i tempi. 

martedì 24 febbraio 2015

Unconventional Kitchen. Ricetta siciliana: Melanzane ripiene light version (291,34 kcal a porz.)

Ritorniamo in terra di Sicilia con le Melanzane ripiene.
Questo è un piatto che nella mia famiglia può dirsi in qualche modo tradizionale, uno dei grandi classici della nostra tavola.
Quando eravamo bambini nostra nonna ce lo proponeva come secondo piatto, nel tempo però è diventato sempre più un piatto unico, accompagnato con l'immancabile pane.
Oggi  ve ne propongo una versione low calories come piatto unico, consigliandovi di accompagnarlo con un po' di pane (50 gr).
E' un piatto davvero facile da preparare, non occorrono grandi abilità culinarie per realizzarlo, solo un po' di pazienza! ;) Quindi anche i miei amati piromani e portatori di distruzione posso cucinarlo senza problemi!

Ingredienti per 2 persone:               cottura in forno: 200° per 20 min. 

  • 1 melanzana grande (200 gr circa) 
  • piselli lessati: 100 gr 
  • carne macinata di pollo: 200 gr  
  • 1 uovo sodo  
  • pangrattato 2 cucchiai /30 gr  
  • 1 cucchiaio di olio evo/ 8 gr 
  • 2 cucchiai parmigiano/ 30 gr 
  • sale e pepe q.b.

Prendete la melanzana e dividetela a metà per il lato lungo. Con uno scavino, o un cucchiaio, estraete la polpa della melanzana, lasciando la buccia integra a formare una calotta che useremo come "contenitore". Una volta eseguita l'operazione, tagliate la polpa a cubetti e mettetela ad appassire in
una padella antiaderente con appena un goccio d'olio e sfumando con dell'acqua. Nel frattempo tostate il pan grattato.

Quando le melanzane saranno quasi completamente cotte, aggiungete nella padella i piselli, la carne macinata, salate, pepate e cuocete tutto insieme nella padella.
A cottura praticamente ultimata, aggiungete il cucchiaio di olio, il pangrattato (lasciandone un po' da parte per la cottura in forno), il parmigiano e l'uovo sodo tagliato a pezzetti, amalgamando il tutto.
Quando il composto si sarà intiepidito, prendete le calotte di melanzana vuote e riempitele, completando con una spolverata di parmigiano e pangrattato.

Infornate, nel forno preriscaldato, a 200° per 20 min. Questo vale per il mio forno, voi dovrete regolarvi con i vostri: il punto è cuocere la buccia che funge da contenitore, formare una crosticina sulla sommità delle melanzane ripiene e ultimare la cottura della farcia.

Potete servirle calde appena sfornate, o tiepide, quasi fosse un piatto freddo. Io le preferisco tiepide, ma ciascuno ha i propri gusti! ;)
Guten Appetit!



lunedì 23 febbraio 2015

Rubrica: Ma che dici davvero??!! Il limone.

Il Limone. 

Il sud Italia è il regno degli agrumi e il limone ne è il re. Dubito fortemente che esistano limoni in grado di rivaleggiare con i famosi limoni di Sorrento, o quelli di Sicilia. 

Nella cucina italiana il limone è sicuramente tra gli ingredienti più utilizzati, tanto nel dolce quanto nel salato. Perché allora non provare a scoprire quali sono le proprietà benefiche del re degli agrumi?

Il limone fa parte della famiglia delle Rutacee, cui appartengono anche arance, mandarini, bergamotti, cedri, pompelmi.
E' il vegetale con il più alto contenuto di acido citrico, essenziale per il ricambio energetico delle cellule. 
Il limone è particolarmente ricco di vitamina C; ha un discreto apporto di vitamine del gruppo B e della vitamina P; contiene citrati di sodio e di potassio, fortemente depurativi; mentre nella scorza si trova un’altissima quantità di flavonoidi.
I principali benefici del limone: 
  • Riduce i livelli di colesterolo e contrasta l’arteriosclerosi: grazie all'azione fluidificante dei citrati di sodio e di potassio. Se bevuto abitualmente e in quantità significative, il succo di limone aumenta i livelli di colesterolo HDL, il cosiddetto ‘colesterolo buono’ e abbassa il livello di colesterolo LDL, ‘quello cattivo’; 
  • riduce i livelli di omocisteina, messa in relazione con alti rischi d’infarto; 
  • combatte reumatismi, artrite e gotta
  • l’acido citrico ha un effetto depurativo;
  • allevia i sintomi di mal di gola, raffreddore e influenza. In caso di mal di gola, fare gargarismi con il succo di limone allevia l'infiammazione; in caso di naso otturato, instillare alcune gocce di succo di limone direttamente nelle narici aiuta a liberare le vie respiratorie.
  • aiuta a digerire i grassi: il limone si è dimostrato utile a chi ha tendenza a formare calcoli alla cistifellea; 
  • cura le affezioni della pelle: per le sue proprietà antivirali e antisettiche, il succo di limone favorisce la guarigione in caso di verruche, foruncoli, vescicole, afte, pustole, ferite e piaghe;
  • disinfetta. In caso di punture d’insetti è utile strofinate sulla zona interessata una fettina di limone.
  • il succo di limone ammorbidisce la pelle e la nutre con gli oligoelementi di cui è ricco. Inoltre, grazie al suo contenuto di vitamina C, di acidi citrico e malico, la tonifica, riduce la secrezione di sebo e mantiene la giusta acidità. 
  • l’acido citrico contenuto nel frutto favorisce l’assimilazione del calcio da parte dell’intestino. 
Bere un bicchiere di acqua con il succo di mezzo limone al giorno, risulta essere una buona abitudine portatrice di altrettanti benefici. 
  •  Migliora la digestioneIl succo di limone stimola la produzione della bile da parte del fegato, necessaria nel corso della digestione. I limoni sono infatti ricchi di vitamine e di sali minerali, che aiutano ad espellere le tossine accumulatesi nel tratto digerente, contribuendo ad alleviare i sintomi della digestione, quali bruciore di stomaco e gonfiore;
  • stimola il sistema immunitarioI limoni presentano un elevato contenuto di vitamina C, utile nel contrastare e nel prevenire l'influenza, che risulta anche migliorare l'assorbimento del ferro da parte dell'organismo;
  • purifica la pelleLa vitamina C e gli antiossidanti contenuti nel limone aiutano a contrastare i danni provocati dai radicali liberi e la formazione delle rughe. Inoltre la natura alcalina della vitamina C uccide alcune tipologie di batteri responsabili dell'acne; 
  • regola il pHI limoni sono tra gli alimenti più alcalinizzanti e l'acido citrico in essi contenuto, una volta metabolizzato, non crea acidità nel corpo. L'Acido citrico e la vitamina C contribuiscono inoltre a ridurre i livelli di acidità del sangue;
  • idratazione. Bere l'acqua e limone contribuisce all'idratazione dell'organismo e supporta il sistema linfatico. Un organismo poco idratato, può presentare sintomi quali stanchezza, scarse difese immunitarie, stress, mancanza di chiarezza mentale e di energia, pressione alta o troppo bassa, insonnia e stitichezza.
  • depurativa e diuretica. Aiuta l'organismo a liberarsi delle tossine, perché stimola la diuresi, cosicché le tossine vengano espulse più rapidamente, garantendo la salute dell'apparato urinario. L'acido citrico inoltre contribuisce a massimizzare la funzione degli enzimi che stimolano il fegato e aiutano il corpo a disintossicarsi;
  • guarigioneLa vitamina C contenuta nel succo di limone stimola la guarigione delle ferite e possiede proprietà anti-infiammatorie; 
  • rinfresca l'alito
  • aiutano a liberarsi dal mal di denti e dalla gengivite. L'acido citrico contenuto nei limoni però può erodere lo smalto naturale dei denti. Perciò è consigliabile attendere un po' di tempo prima di lavare i denti, dopo aver bevuto acqua e limone, o di lavarli prima di berla;
  • dimagrireI limoni sono ricchi di pectina, una fibra che aiuta a contrastare la fame improvvisa.
Il limone non sembra presentare alcun particolare effetto negativo, pare proprio sia "tutta salute". 


domenica 22 febbraio 2015

Red Velvet Cake (253,50 kcal a porz.). Ricetta Ernst Knam (modificata)


La mia prima (Red) Velvet cake, realizzata per festeggiare il capodanno cinese con amici e coinquiline asiatici e non!
Perché Red è messo tra parentesi? Perché, come potete ben vedere, nonostante io abbia usato il colorante, la torta non è affatto diventata rossa! Evidentemente i coloranti liquidi tedeschi sono molto blandi, chi lo sa! Ma in ogni caso la torta era così buona che ho deciso di postarvi lo stesso foto e ricetta. 
La base è un pan di Spagna al cacao aromatizzato alla vaniglia, a cui io ho aggiunto qualche goccia di vaniglia-bourbon dal gusto più deciso, farcita con una cream-cheese-frosting al limone.
Ho usato di base la ricetta di Ernst Knam, modificandola giusto un pelo per cercare di diminuire un po' calorie e grassi, ma non è una ricetta veramente light. Per quella dovrete aspettare il mio secondo tentativo/esperimento! ;) 
Per ottenere una fetta 253,50 Kcal. dividete la torta in 22 fette uguali. 

Ingredienti per uno stampo da 24 cm:          cottura: 175° per 35° min.
  • margarina light: 150 gr (io ho usato un burro light con ancora meno calorie, che temo in italia non ci sia) 
  • farina 00: 370 gr 
  • zucchero: 300 gr
  • uova: 3 (120 gr)
  • sale: 5 gr / un cucchiaino 
  • 2/3 di fialetta di essenza di vaniglia (poco più di metà fiala) + qualche goccia di vaniglia-bourbon (5/6 gocce per me)
  • colorante rosso: 30 ml (magari con quelli italiani funziona)
  • cacao amaro in polvere: 50 gr
  • yogurt di soia: 300 gr 
  • lievito per dolci: una bustina (io ne usato una bustina e mezza per essere sicura lievitasse abbastanza da ottenere 3 piani)
  • aceto di mele: 25 ml
Per la cream-cheese-frosting: 
  • formaggio cremoso light: 350 gr
  • margarina light: 100 gr
  • zucchero a velo (vanigliato, se volete): 150 gr
  • scorza grattugiata di un limone
  • succo di limone q.b.(io ne ho messo una spremuta abbondate. Assaggiate la crema e aggiungete a piacere)

Setacciate insieme la farina, il cacao e il sale.
Cominciate a lavorare il burro ammorbidito (io lo passo giusto qualche secondo al microonde) con lo zucchero, fino ad ottenere un composto omogeneo e spumoso. Non abbiate fretta e lavoratelo tutto il tempo necessario. Quando lo avrete ottenuto, incorporate una alla volta le uova: aggiungete il successivo uovo solo quando il precedente sarà completamente assorbito. Quando avrete usato tutte le uova, aggiungete le essenze di vaniglia e il colorante. 
A questo punto cominciate ad aggiungete la farina setacciata con il cacao un cucchiaio alla volta, alternandola con lo yogurt e premurandovi che non si formino grumi. Quando avrete finito tutta la farina e lo yogurt, aggiungete l'aceto e per ultimo il lievito. Eseguite tutto il procedimento senza mai smettere di frullare con lo sbattitore (se avete una planetaria è più comodo ovviamente). 
Imburrate e infarinate una stampo da 24 cm, versate il composto e infornate a 175° per 35° ca. Ovviamente tutto dipende sempre dal vostro forno: tenete d'occhio la torta e fate sempre la prova stecchino.
Fate intiepidire e ricavate 3 dischi di uguale spessore. Pareggiateli all'interno, riducete in briciole gli eccessi ottenuti e metteteli da parte per la decorazione.

Per essere sicura di tagliare il pan di Spagna in maniera dritta, ho inciso con un coltello, per l'intera circonferenza, i tre strati, ho incastrato nelle incisioni un filo di nylon (quello da pesca sottile va bene), ho incrociato le estremità e ho tirato fino a tagliare tutto il pan di Spagna. Eseguite l'operazione quando è ancora tiepido e lasciate raffreddare completamente con i 3 dischi già tagliati. 

Per la cream-cheese-frosting: montate il burro con lo zucchero a velo, e quando avrete ottenuto un composto omogeneo incorporate il formaggio spalmabile, la scorza e il succo di limone. 

Per montare la torta: spalmate uno strato sottile di crema sui bordi dei dischi per farvi aderire le briciole e poi farcite la torta alternando un disco di pan di Spagna con l'aggiunta del frosting. Decorante l'ultimo strato con uno strato di frosting e le briciole di pan di Spagna.


sabato 21 febbraio 2015

Impariamo il siciliano: sdilluvio.

Chiedo scusa ai miei allievi per la scorsa settimana, ma impegni vari mi avevano impedito di scrivere la nuova lezione per il nostro corso di siciliano.
Oggi illustreremo il significato del sostantivo, nonché del verbo, sdilluvio/sdilluviare

Lo sdilluvio, e di conseguenza l'atto dello sdilluviare, è quella condizione atmosferica che prevede la caduta di liquido incolore e inodore dalla volta celeste, ovvero: pioggia/piovere. 
Gli studi etimologici condotti hanno accertato come la parola sdilluvio derivi dall'italiano diluvio, avendone anche lo stesso significato: caduta massiccia di pioggia. 

Il nativo siceliota non è abituato ad aventi atmosferici di questo tipo e vive la pioggia come una vera e propria disgrazia, un grande male da scongiurare. Questa condizione di malessere interiore, causata dal piovere, è poi aggravata dal suo muoversi ad energia solare: no sole, no party. 
E così che nel tempo, il termine sdilluvio è passato ad indicare la caduta di acqua dalla volta celeste di entità non solo considerevole, ma anche di portata decisamente più limitata (là dove il resto del mondo dirà semplicemente "piove", il siciliano dirà "sdilluvia"). 

Il forestiero sentirà sempre il nativo trinacriota pronunciare il termine con terrore misto a irritazione, vedrà il traffico cittadino ingorgarsi senza alcun motivo apparente, il numero di autovetture in circolo superare inspiegabilmente di gran lunga quello totale dei cittadini, scene di panico, gente andare fuori di testa: la pioggia è catastrofe, portatrice di caos, nonché di una pigrizia che non può essere sconfitta. 

Essendo il siciliano estremamente sensibile allo sdilluviare, qualora il forestiero lo sentisse pronunciare il termine in riferimento ad una pioggia di limitata entità, è estremamente sconsigliato farglielo notare con espressioni che minimizzino l'evento, del tipo "ma va, sono due gocce d'acqua": pena la crisi isterica del siciliano che si abbatterà su di voi inarrestabile e impietosa come la distruzione su Sodoma e Gomorra. 
In questi frangenti si consiglia vivamente di empatizzare con il disagio e il malessere del siculo, imprecando e pregando insieme per il ritorno dell'amato sole e, nel giro di una decina di minuti, vi ritroverete al bar a bare un caffè insieme come foste amici di vecchia data.

E anche la lezione di oggi si è conclude qui, che mentre scrivo fuori sdilluvia! Buon week end a tutti, a belli e brutti, 'e longhi e curti!

Sicilia, Gela: Lido "La Conchiglia".

giovedì 19 febbraio 2015

Ricetta light: Piadina homemade (290,72 kcal. 1 piad.)

Qualche giorno fa avevo una voglia matta di piadina, ma troppo pigra per andare al supermercato a comprarle. Quindi mi sono detta: perché non farla a casa, sana e genuina? Che ci vorrà mai?! 
E in effetti non ci vuole proprio nulla! E' facilissimo e velocissimo, non bisogna farle lievitare e si cuociono in padella! Anche i miei adorati cuochi pasticcioni possono benissimo farla! <3
Oltre ad essere uno sfizioso piatto unico, si presta bene anche come pranzo da asporto.

Come sempre il bicchiere è quello della Nutella. 

Ingredienti per 3 piadine medie:

  • Farina 0: 150 gr / un bicchiere colmo + 1 cucchiaio abbondante (511,5 kcal.)
  • latte di soia: 80 ml / meno di mezzo bicchiere (se necessario aggiungete)(25,5 kcal.)
  • olio evo: 25 ml / 2 cucchiai (144,16 kcal)
  • bicarbonato: 1/2 cucchiaino 
  • un pizzico di sale
Per farcire:

  • 2 carote /100 gr (35 kcal.)
  • 1 pomodoro /100 gr (15 kcal)
  • speck magro con il 50% di grassi in meno: 80 gr / 6 fette  (96 kcal.)
  • 1 cucchiaino di olio (45 kcal)
  • sale q.b.
Mischiate insieme il pizzico di sale e il bicarbonato con la farina e creare la classica fontana, Versate al centro il latte, olio e cominciate ad impastare, fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo non troppo morbido. Dividete l'impasto in 3, cospargete con un po' di farina un piano da lavoro e il mattarello e stendete la pasta cercando di dare una forma rotonda, non troppo sottile.
Mettete a scaldare una padella antiaderente. Nel frattempo pelate le carote e con un pela patate tagliate dei lunghi riccioli; affettate i pomodori e condite tutto con il cucchiaino di olio e e il sale.
Quando la padella sarà ben calda, mette a cuocere una piadina a fuoco medio-basso. A metà cottura aggiungete 2 fette di speck, il pomodoro e le carote a riccioli. Piegate a metà e completate la cottura, girando la piadina da entrambi i lati. Fate lo stesso per le altre 2 piadine.

Facile no?!
E come sempre ricordate: low calories, less fat!





martedì 17 febbraio 2015

Unconventional Kitchen. Ricetta light: Caprese di finocchi e arance (144,74 kcal) con pane integrale (115 kcal)


Diciamocelo, la caprese standard sarà anche buona, ma con la mozzarella è un vero scempio di calorie e soprattutto grassi! Senza contare che le solite insalate, o capresi, cominciano proprio a stufarmi (e sono pure intollerante ai latticini). E allora, memore della tradizionale insalata di arance che abbiamo in Sicilia, mi sono detta "perché non provare ad unire il finocchio?"
L'esperimento è andato così bene che ho deciso di farvene dono con la ricetta, davvero facilissima e velocissima. Così veloce che impiegherò più tempo a scrivere questa introduzione, che la ricetta in sé!
Basta aggiungere 50 grammi di pane integrale e può benissimo essere un piatto unico, o un pranzo da asporto. In questo caso le calorie complessive saranno 249, 74. 

Ingredienti per una porzione
  • 1 finocchio 
  • un'arancia (meglio se quelle rosse di sicilia) 
  • 2 cucchiaini di olio evo 
  • 2 cucchiaini di aceto di mele
  • sale q.b.
  • 50 grammi di pane integrale
Prendete il finocchio, tagliate via il ciuffo, lavatelo, e tagliatelo a rondelle sottili. Prendete l'arancia, sbucciatela e tagliatela a rondelle non troppo sottili. Componete la caprese su un piatto da portata e condite con l'olio, l'aceto e il sale. 
Guten Appetit!
E ricordate: low calories, less fat! ;) 


lunedì 16 febbraio 2015

Rubrica: Ma che dici davvero??!! Il Caffè.

Il caffè. 


Una leggenda narra che un giorno in Etiopia le greggi del pastore Kaldi, mentre erano al pascolo, incontrarono una pianta di caffè e cominciarono a mangiarne le bacche e a masticarne le foglie. Arrivata la notte le capre anziché dormire si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo ciò il pastore ne scoprì la ragione e abbrustolì i semi della pianta mangiati dal suo gregge, le macinò e ne fece un'infusione, ottenendo il caffè.
Un'altra leggenda ha come protagonista il profeta Maometto il quale, sentendosi male, ebbe un giorno la visione dell'Arcangelo Gabriele che gli offriva una pozione nera (come la Sacra Pietra della Mecca) creata da Allah, che gli permise di riprendersi e tornare in forze. 

Esiste anche una leggenda che narra di un incendio in Abissinia di piante selvatiche di caffè che diffuse nell'aria il suo fumo per chilometri e chilometri di distanza.

In Italia, più che una semplice bevanda, è un vero e proprio rito quotidiano, praticato con attenzione maniacale almeno 3 volte al giorno, tutti i giorni. Quella del caffè è per l'abitante italiota una vera religione, la nona via del buddhismo, l'essenza delle sue giornate: toglietegli tutto, ma non il suo caffè! 

Nello stivale si consumano litri e litri di caffè al giorno, ma quali sono le proprietà della bevanda nera dall'origine esotica? Scopriamolo insieme.

Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota è la caffeina. 

La caffeina presenta diversi effetti:
  • in dosi limitate, stimola la corteccia cerebrale, acuisce la concentrazione e la capacità di attenzione;
  • aumenta la diuresi;
  • stimola la secrezione gastrica e quella biliare (si ritiene che un caffè a fine pasto faciliti la digestione);
  • ha un effetto tonico e stimolante sulla funzionalità cardiaca e nervosa (effetto energetico);
  • favorisce il dimagrimento.  La caffeina, infatti, stimola l'utilizzo dei grassi a scopo energetico, aumentando la quantità di calorie bruciate;
  • assunta in dosi massicce diminuisce l'appetito; 
  • è associata ad una riduzione dell’incidenza di alcuni tumori fra cui quello alla prostata e al colon-retto; 
  • ha un'azione dilatatrice dei bronchi, che nei soggetti asmatici potrebbe risultare benefica, se assunta nelle giuste dosi.
Oltre alla caffeina, nel caffè sono contenute molte sostanze, il cui ruolo benefico sull'organismo non è ancora stato accertato. In particolare, sono state individuate diverse componenti dalle proprietà antiossidanti, antimutagene e antinfiammatorie.
Tuttavia esse sono in una percentuale tale da essere insufficienti per compensare i rischi derivanti da un consumo elevato di caffè.
L'assunzione di caffeina in dosi eccessive provoca: 


  • bruciore, acidità, esofagite, soprattutto se assunto a digiuno;
  • insonnia;
  • tachicardia, sbalzi di pressione e tremori, anche nelle persone sane;
  • danni al sistema digerente, per via dell'elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco. Il caffè è quindi controindicato se si soffre di gastrite, reflusso gastroesofageo, ulcera; 
  • l'effetto tonico e stimolante sulla funzionalità cardiaca e nervosa, può essere dannoso per persone che soffrono di insonnia e ipertensione;
  • un effetto inibitorio sull'assorbimento di calcio e ferro, che può favorire l'insorgere di anemia e osteoporosi; 
Inoltre:
  • l'effetto dimagrante è annullato se al caffè viene aggiunto zucchero (20 kcal per cucchiaino) o del latte (10 kcal in più nel latte macchiato);
  • tutti gli effetti negativi peggiorano se associato al consumo di alcol e fumo.
Si consiglia dunque di fissare un limite di tre tazzine di espresso al giorno.
In gravidanza si consiglia di limitare al massimo il consumo di caffè, in quanto alte dosi di caffeina risultano pericolose per la salute del feto.


A questo punto, come sempre, a voi la scelta! 




domenica 15 febbraio 2015

Ricetta siciliana: Pasta 'ncasciata della nonna.

Oggi è domenica e come ogni domenica, nella mia amata terra greca di Trinacria, si fa il pranzo in famiglia, spesso e volentieri dalle nonne.
Oggi, presa dalla nostalgia di casa trovandomi in terra teutonica, ho deciso di cucinare per pranzo un primo piatto che la mia adorata nonna materna usava cucinare per noi nipoti (e quando dico "usava cucinare", intendo almeno 2 volte a settimana!). Stiamo parlando della nostra famosa Pasta 'ncasciata, o Pasta fritta con il broccolo (che in realtà è il cavolfiore, ma noi lo chiamiamo broccolo!) 
E' un primo piatto davvero ricco, per niente light, ma proprio neanche un po' (e infatti non vi scrivo le calorie che è meglio!) e non apporterò nessuna modifica alla ricetta originale di nonna per renderlo più light, sia per ragioni affettive, sia perché mi piace da morire così, con tutte le sue calorie, che in questo caso sono tutte salute!! 
Io ne sono la prova: da bambina mia nonna la cucinava almeno 2 volte a settimana, per metà della mia vita ho pranzato sei giorni a settimana da lei e oggi entro comodamente in una taglia 40! E lo stesso vale per fratelli e cugini: siam venuti su tutti fighi e snelli! 
Quindi preparatela e fatela mangiare ai vostri bambini e nipoti! E poi è davvero facilissima da fare! 

Eccovi la ricetta tramandata per generazioni nella nostra famiglia: 

Ingredienti per una persona

  • Pasta ditali grandi: 90 gr. (quelli che vedete in foto sono troppo grandi, ma devo ringraziare gli dèi di aver trovato almeno quelli da queste parti!) 
  • cavolfiore: 100 gr ca. (io in realtà vado sempre ad occhio)
  • parmigiano
  • 1 uovo
  • una noce di burro/margarina
  • sale e pepe
Prendete l'uovo, sbattetelo con sale, pepe, una spolverata di parmigiano e mettetelo da parte. 
Lessate il cavolfiore in abbondante acqua salata. Una volta lessato, schiacciatelo per bene con una forchetta fino ad ottenere una poltiglia. Mettete a scaldare una padella con un giro di olio evo e soffriggetelo a fiamma media. 
Nel frattempo cuocete la pasta e aggiungete un po di acqua di cottura nella padella con il cavolfiore, continuando a farlo andare sempre a fiamma media, fino a quando non otterrete una pappetta umida; a quel punto spegnete il fornello.
Scolate la pasta al dente,unitela al cavolfiore nella padella, aggiungete la noce di burro e a fiamma media cominciate ad amalgamare il tutto. Quando il cavolfiore sarà bene amalgamato con la pasta, aggiungete l'uovo sbattuto, cercando di distribuirlo equamente, e cominciate a friggere ed amalgamare tutto. 
Quando l'uovo avrà cominciato a rapprendersi, aggiungete una buona dose di parmigiano e continuate a friggere. E a friggere. E a friggere. E a friggere. Fino quando non vedrete il cavolfiore e l'uovo formare una crosticina attorno alla pasta. 
Quando la crosticina si sarà formata la vostra pasta 'ncasciata sarà pronta per essere gustata! 
Che vi avevo detto?! Non è facilissimo?! Anche i miei amati aspiranti piromani e distruttori in cucina possono farlo <3!! 
Guten Appetit! 


Se foste nuovi di queste parti vi invito a leggere il post di presentazione di Unconventional Kitchen, così che tutto vi sia più chiaro!;) 

sabato 14 febbraio 2015

Mini Gateau di patate (195 kcal a porz.) Ricetta antipasto light.

Buongiorno Gente. Oggi è sabato e avrebbe dovuto essere il giorno de Impariamo il siciliano, ma non ho avuto tempo di scrivere la lezione di oggi, quindi vi posto una ricettina veloce veloce, facile facile, per un antipasto o aperitivo!

Ingredienti per 3 tortini:

  • 3/4 patate grandi (300 gr ca.) 
  • parmigiano grattugiato: 40 gr / 3 cucchiai
  • 2 fette di speck magro con il 50% di grassi in meno
  • 3  cucchiaini di parmigiano grattugiato (15 gr) (capirete il perché delle dosi separate)
  • pangrattato
  • 3 fettine sottili di Galbanino (per 20 gr)
  • sale e pepe q.b.


Fate bollire per bene le patate in abbondante acqua salata, pelatele e schiacciatele (potete anche usare il microonde avvolgendole nella pellicola adatta e bucandole con la forchetta). Aggiungete alle patate schiacciate i 40 gr di parmigiano, il sale e il pepe, lavorate un po' con le mani per amalgamare bene il tutto.
Prendete le 2 fette di speck e tagliatele grossolanamente al coltello.
Oliate appena, aiutandovi con un tovagliolo, 3 stampini in allumino per tortini, o muffin, e cospargete con un po' di pangrattato.
Prendete il nostro composto di patate e riempiteli per metà; aggiungete lo speck, una fettina di Galbanino e un cucchiaino di parmigiano per ciascuno stampo (se volete, potete anche aggiungere un fiocchetto di margarina light, ma in quel caso le calorie aumenterebbero!). Fatto ciò, riempite anche la seconda metà dello stampino con il composto di patate.
Cospargete la sommità con un po' di pangrattato, appena un filo di olio evo e infornate a 200° per 15 min. Ma regolatevi sempre conoscendo i vostri forni.
Lasciateli raffreddare e sformateli delicatamente (aiutandovi con un coltello se necessario).
Ci vuole più tempo a spiegarlo, che a farlo! Guten Appetit!


giovedì 12 febbraio 2015

Ricetta colazione: Pan Bauletto al cioccolato con farina di farro integrale (114,83 kcal.)



Oggi vi propongo una ricetta per una colazione, sana, nutriente e soprattutto CIOCCOLATOSA!
Per l'impasto useremo la farina di farro integrale, perché oltre a contenere meno calorie e carboidrati, è ricca di fibra, ma soprattutto è molto proteica. Le proteine non solo sono importanti per la nostra alimentazione, ma danno anche quella sensazione di sazietà che vi eviterà di arrivare affamati all'ora di pranzo.
Le 114,83 kcal. sono per ciascuna fetta del Pan bauletto, diviso in 15 fette.



Per quanto riguarda le dosi per l'impasto, nel post di presentazione di Unconventional Kitchen vi dissi che dosi e quantità vi sarebbero state date solo se strettamente necessarie, perché in cucina è bello sperimentare, improvvisare, divertirsi. In questo caso le dosi ve le darò, ma essendo un impasto lievitato dovrete capire voi se è il caso di aggiungere più farina, acqua, ecc per ottenere il risultato che vogliamo: impasto omogeneo, liscio ed elastico. Del resto, ogni qual volta chiedo a mia madre le dosi per un impasto lei mi risponde sempre: vai ad occhio! Ed io ho imparato ad andare ad occhio. Tanto più che la ricetta originale di questo pan bauletto prevedeva un tipo diverso di farina e uno stampo più piccolo. Ho improvvisato ed è andata alla grande!
Ma per i miei amatissimi piccoli piromani e portatori di distruzione e caos in cucina, svelo un piccolo trucco per capire se l'impasto è pronto o meno, omogeneo ed elastico: quando la vostra palla sarà liscia, non vi si appiccicherà alle mani, ma soprattutto comincerà a fare le bolle (sì, proprio così, le bolle) e le sentirete gonfiarsi e scoppiare con un pop sotto le mani mentre impastate, allora eccovi lì, l'impasto è pronto!
Il bicchiere usato è sempre quello della Nutella.

Ingredienti per uno stampo da 25 cm:
  • Farina di farro integrale integrale: 300 gr / 2 bicch. colmi + 2 cucchiai colmi
  • lievito di birra disidratato: una bustina (7 gr.)
  • cacao amaro in polvere: 45 gr/ 4 cucchiai colmi 
  • acqua: 150 ml / un bicchiere colmo 
  • latte di soia: 6 cucchiai
  • zucchero: 3 gr. / 1 pizzico
  • sale: 1 cucchiaino
  • olio di semi: 4 cucchiai 
  • cioccolato fondente tagliato al coltello: 50 gr / ca. 2 cubotti spessi)

Sciogliere il lievito in metà della dose d'acqua.
Mischiate insieme la parte secca di ingredienti (farina, cacao, zucchero, sale, zucchero) e metteteli su una spianatoia nella classica forma a fontana (io uso una boule abbastanza grande). Versate al centro la parte di acqua con cui avete sciolto il lievito, il latte e cominciate ad impastare.
Unite anche l'olio e continuate ad impastare, versando anche la seconda metà di acqua e aggiungendone ancora se fosse necessario.
Impastate fino a quando non avrete ottenuto un impasto liscio, sodo, elastico ed omogeneo: quando sentirete le bolle d'aria gonfiarsi e scoppiarsi sotto le mani allora l'impasto sarà pronto.
Per ultimo aggiungete il cioccolato fondente tagliato al coltello.

Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio del volume. Per velocizzare i tempi, essendo inverno, io ho messo il mio vicinissimo ad un termosifone coperto con delle coperte pesanti. Trascorso il tempo della prima lievitazione, prendete l'impasto, sgonfiatelo su una spianatoia, dategli la forma di un filone e mettetelo dentro lo stampo da plumcake. Chiudete con la pellicola e lasciate lievitare fino a quando l'impasto non sarà lievitato nuovamente raggiungendo la pellicola.
A questo punto, togliete la pellicola, coprite con un canovaccio e lasciate riposare per altri 10 minuti.
Preriscaldare il forno a 175°/180° e infornate per 30/35 min.
Come non mi stancherò mai di ripetere la cottura dipende molto dal forno che si ha. Il mio ad esempio cuoce più sopra e meno sotto, quindi metto la griglia del forno sempre molto bassa e dopo circa 15/20 metto una leccarda nella parte alta del forno, così da evitare che la parte superiore si bruci e quella inferiori rimanga cruda. Quindi voi tenete sempre d'occhio il vostro forno e fate la prova stecchino. 

Consiglio: con un po' di marmellata alle fragole, rigorosamente light senza zuccheri, è la morte sua! (come diciamo al sud! xD)

Sembra difficile, ma non lo è! Tutti possono provarci e riuscirci! E poco importa se non verrà bene la prima volta, verrà meglio la seconda! E ricordate: low calories, less fat!



mercoledì 11 febbraio 2015

Toglietemi tutto, ma non il mio smartphone.

I tempi cambiano, le cose cambiano, le persone cambiano, noi cambiamo...
Prendete me ad esempio. Il primo cellulare l'ho avuto tra la terza media e il primo anno delle scuole superiori ed erano più le volte che lo lasciavo spento, che quelle in cui me lo cagavo.
Quando ancora andavamo di Christmas card ed sms a camionate, ero sempre la più lenta nello scrivere e nel rispondere. Adesso che il regno degli sms è tramontato ed è iniziata l'era di whatsapp, messenger, hangouts ecc, sono la più veloce sia a scrivere che a rispondere e il mio smartphone non lascia mai le mie mani.

Per varie ragioni, la cosa ha attirato la mia attenzione, quindi mi sono chiesta esattamente dove fosse la differenza, cosa fosse cambiato rispetto al passato. La risposta però non era da ricercarsi nel cosa, ma nel chi. Io. Ad essere cambiata in primo luogo ero stata io.

Ma come Roma non fu costruita in un giorno, così i grandi cambiamenti non avvengono da un giorno all'altro, d'improvviso, e il loro svolgersi è lento, silenzioso, strisciante, a tal punto che quando ci accorgiamo di stare cambiando, che qualcosa in noi comincia a prendere una direzione diversa, è ormai troppo tardi: non si può più tornare indietro, siamo già cambiati.
Siamo diversi, siamo diventati altro, qualcosa in cui ancora non ci riconosciamo, o preferiamo non riconoscerci, ma che sappiamo fin troppo bene essere un parte di noi che esisteva già e che si è semplicemente evoluta, manifestata.

Il cambiamento è destabilizzante, porta scompiglio nelle nostre vite, nella nostre tranquille routine, ma soprattutto nelle relazioni. Ah, le relazioni! Esiste forse qualcosa più complicato delle relazione?! No! Anche la teoria della relatività di Einstein a confronto è meno complicata, dal momento che ha le sue regole matematiche e fisiche stabilite, fisse, immutabili. Le relazioni invece non le hanno, sono una serie continua di compromessi, tolleranze, concessioni, negazioni, basate sull'accordo che si stipula tra due parti che decidono di intraprendere una relazione. Quello che io chiamo: Il Patto iniziale. Tutto si basa su di esso: dal tipo di relazione che si vuole avere, ai successivi compromessi, cessioni, negazione e tutto il microcosmo relazionale. Il Patto è la base, le fondamenta su cui poggia tutta la baracca. Non sono futilità evanescenti come l'amore e i sentimenti a fare da pilastro, quel che conta è Il Patto iniziale. Fino a quando entrambe le parti lo avranno ben presente nella loro relazione, tutto filerà sempre liscio, senza grossi scossoni, furiose liti, incomprensioni e tutti i teatrini vari ed eventuali.
Ma esso nasce con una grossa falla inevitabile, un peccato originario che non può essere lavato via con un bagnetto ghiacciato e una serie inutile di "credo" e "rinuncio". Perché vedete, Il Patto stabilirà anche un compendio di regole e compromessi, ma non cristallizza la natura che hanno in quel preciso momento le due parti in causa.

Cosa succede quando una delle due parti comincia a cambiare, ad evolversi e il suo pensiero prende una direzione diversa da quello che era all'epoca della stipulazione? La baracca comincia a scricchiolare. E quanto più la si sentirà franare sotto i piedi, tanto più ci si farà cechi e sordi, ignorando i cambiamenti che ormai sono avvenuti in noi, cercando fantasiose spiegazioni, alternative, soluzioni, pur di tenere in piedi quella baracca il cui tetto ci ha accolti per tanto, tanto, tempo. Forse troppo tempo. 
Perché alcuni di noi nascono con il mare d'inverno dentro. Eterni adolescenti, irrequieti, insoddisfatti, capricciosi, sempre alla ricerca di qualcosa che sia nuovo, che sia altro, che sia come noi e diverso da noi. Siamo sempre in continua evoluzione, in continuo cambiamento, e come l'onda del mare che ripetutamente si infrange sulla battigia, ne strappiamo via un pezzo, giorno dopo giorno, appropriandocene senza riserve, senza chiedere il permesso, o scusa.
Siamo impietosi come la tempesta, trasciniamo via come un mulinello, ci infrangiamo senza tregua contro la scogliera, consumandoci testardi.

Un giorno però la tempesta sembra placarsi, crediamo che anche per noi finalmente sia arrivata l'estate e siamo felici come un bambino il giorno di Natale. Assaporiamo il piacere della tranquillità, della stabilità che danno i soliti riti e piccoli gesti quotidiani, anche i limiti dei compromessi ci sembrano una cosa meravigliosa: abbiamo trovato il nostro porto sicuro.

Ma l'estate non dura per sempre.

Ci accorgiamo che l'estate comincia a diventare primavera, la primavera autunno, l'autunno irrimediabilmente inverno. Sappiamo che sta arrivando, lo sentiamo, lo conosciamo bene, ma lo ignoriamo. Più bussa alle nostre porte, più spranghiamo le finestre. Ma non si può fermare la tempesta. E così eccoci di nuovo, noi e il nostro mare d'inverno, che nel frattempo è cambiato, è cresciuto insieme a noi, si è evoluto, vuole e cerca altro, si è fatto più agitato per ogni volta che abbiamo chiuso più forte la porta.

Cominciamo a mettere password ai nostri portatili, ai nostri smartphone, ai nostri pensieri, perché il mare in tempesta reclama il suo tributo e i segreti si accumulano. I dedali dei castelli che un tempo furono teatro delle passioni segrete di nobili e servi, sono diventati i nostri smartphone, ormai nostra appendice ed emanazione: tutto dipende da loro.

Mi chiedo se non sarebbe più giusto uscire dalla soglia di quella baracca ormai scricchiolante senza voltarsi indietro, senza chiedere scusa o perdono, prendere tutto quello che quel rifugio sicuro ci ha dato e andare via...come fa il mare d'inverno.


Toglietemi tutto, ma non il mio smartphone.




martedì 10 febbraio 2015

Ricetta light: Involtini di petto di pollo (214 kcal a porzione) con patate novelle (101 kcal)

Chi lo ha detto che per rimanere in forma bisogna mangiare cibi tristi e scialbi?! Se vi foste sentiti ribadire la necessità della cosa e vi fosse già venuta la depressione al sol pensiero, ecco che arrivo io in vostro soccorso con la ricetta di oggi. 2 involtini per sole 214 kcal (dove 45 kcal sono per il cucchiaino di olio) con pochi grassi, direi che è proprio un affare! Riguardo le patate novelle, io le ho inserite per chi non teme i carboidrati e qualche caloria in più, ma se volete potete anche sostituirle con un contorno più leggero. A voi la scelta.
Ai miei adorati meno capaci apprendisti cuochi, dico che la ricetta è davvero facilina facilina, quindi non vi scoraggiate e provate! Che tanto se non vi viene bene....fregacazzi!! 

Ingredienti: 
per una porzione.

  • 2 filetti di petto di pollo sottili (circa 50 gr. ciascuno)
  • mezza zucchina 
  • 4 fette speck magro con il 50% di grassi in meno (circa 46 gr.)
  • patate novelle: 3 o 4 (non devono superare gli 80 gr.)
  • due cucchiaini di olio evo.
  • sale, pepe, e una spolverata di parmigiano. 
  • un rametto di rosmarino (se lo avete)

Cominciata con il lessare le patate novelle con la buccia in abbondante acqua. A cottura ultimata toglierete la buccia. 
Nel frattempo prendete la zucchina, ricavatene 4 fette sottili tagliate per il lato lungo e grigliatele (ultimeremo la cottura in forno, quindi non bruciatele). Potete farlo anche con una padella antiaderente. Mi raccomando, in entrambi i casi non aggiungete olio. 
Prendete il petto di pollo (se non fosse abbastanza sottile battetelo un po') adagiate su ciascun filetto 2 fette di speck magro, 2 fette di zucchine e una spolverata di parmigiano. Arrotolateli e chiudetele con dello spago da cucina. Salate e pepate e incastrate un pezzetto di rametto di rosmarino nello spago (facoltativo). 
A questo punto cominciate a preriscaldare il forno a 190°/180° gradi statico e mettete sul fuoco la nostra amatissima padella antiaderente. Quando sarà abbastanza calda mette dentro gli involtini, coprite con un coperchio trasparente e rosolateli così, a fiamma medio-bassa, rigirandoli su ciascun lato e sfumando con po' d'acqua per evitare che si brucino e secchino troppo. 
Quando saranno praticamente quasi cotti su tutti i lati, prendete una teglia, mettete dentro gli involtini (aggiungendo un cucchiaino di olio) e le patate (aggiungendo un po' di sale e l'altro cucchiaino di olio). 
Infornate per circa 20/25 min a 190°/180° e poi con il grill a 200 per altri 5/8 minuti. Ovviamente, come sempre, la cottura dipende dal forno che ciascuno ha, quindi regolatevi di conseguenza. 
Et voilà, le jeux sont fait! Low calories, less fat! 



lunedì 9 febbraio 2015

Rubrica: Ma che dici davvero??!!. Il Tè verde


Il Té verde. 





Pressoché inutilizzato in Italia fino a qualche tempo fa, considerato appannaggio delle antiche terre imperiali oltre la muraglia, adesso è tra le tipologie di Tè più consumate, venendo impiegato non di rado anche in cucina nella sua versione in polvere. 
Il Tè verde è diventata bevanda tanto conosciuta, e di moda, quanto discussa. La querelle riguarda le tante decantate proprietà benefiche, che i suoi infusi sembrano avere, e gli altrettanti effetti negativi. Da qui, il dilemma: fa davvero bene bere il tè verde?!
Vediamo di scoprirlo insieme.

È superfluo dire quanto il tè verde non sia certo un elisir miracoloso, ma indubbiamente porta con sé diversi benefici. Vediamo di elencarne alcuni dei principali. 

  • ha proprietà antiossidanti, quindi aiuta a combattere i radicali liberi;
  • I polifenoli contenuti nel tè verde aiutano a proteggere il cuore e a combattere l’arteriosclerosi;
  • contribuisce all'eliminazione di virus e batteri. A questo proposito, pare che Cina, in tempi storici, venisse utilizzato per curare  le infezioni digestive, l’epatite, le malattie da raffreddamento, la dissenteria, l’asma e le allergie;
  • aiuta a ridurre il colesterolo;
  • previene le carie;
  • combatte l'invecchiamento;
  • gli vengono attribuite proprietà dimagranti;
  • viene considerato un aiuto naturale contro la cellulite;
  • previene le rughe;
  • previene e combatte l’alito cattivo causato dai cibi;
  • secondo studi recenti il tè verde avrebbe anche proprietà positive contro il cancro. 
Ma il tè verde, come già detto, ha anche effetti collaterali e controindicazioni. 
Esso infatti, avendo proprietà diuretiche, se bevuto in grandi quantità può causare un eccessiva diuresi che con nel tempo può debilitare l'organismo. Inoltre, così come il comune tè nero, contiene teina e caffeina, sostanze eccitanti che se assunte in modo estremamente esagerato posso provocare:

  • aritmia; 
  • pressione alta; 
  • insonnia;
  • irritabilità. 
Se bevete il tè verde a scopo dimagrante, non aggiungete nessun dolcificante, altrimenti rischiate di ottenere l'effetto contrario.
Bisogna anche fare attenzione a non berlo troppo bollente (la temperatura dell'acqua non deve mai superare i 70°) 


Consigli su come bere il tè verde.

  1. Bere sempre il tè appena fatto, lasciandolo prima raffreddare leggermente. Componenti del tè quali catechine, teanina, vitamine C e B diminuiscono nel tempo con l'ossidazione, per questo gli effetti benefici sono maggiori nel tè appena fatto.
  2. Non usare più di un cucchiaino di foglie per tazza.
  3. Evitare che il tè sia troppo concentrato, così da evitare un eccesso di caffeina e teina.
  4. Non berne troppe tazze al giorno. (io ne consiglio addirittura non più di 3/4 in una settimana).
  5. Non bere il tè verde la mattina a stomaco vuoto, ma preferibilmente il pomeriggio (magari dopo una merenda) soprattutto per chi soffre di pressione bassa.
  6. La temperatura dell'acqua non deve superare i 65°/70° (quando cominciano a formarsi le piccole bollicine).
  7. Non lasciarlo in infusione per più di 3/4 minuti.
  8. Non aggiungere alcun tipo di dolcificante. 
A voi dunque la scelta se bere tè verde, oppure no! 






domenica 8 febbraio 2015

Ricetta light: Muffin al cioccolato: 97,22 calorie ( >2,5 % di grassi)


In questo nuovo appuntamento con Unconventional Kitchen realizzo uno dei piccoli sogni di tutti: muffins light, low calories and less fat!! Un muffin normale ha circa 350 calorie e non vi dico quanti grassi!! Con la mia ricetta calorie e grassi saranno 3 volte meno! Ciascun muffin avrà 97,22 calorie e meno del 2,5% di grassi! E saranno ancora morbidi anche il giorno dopo! Il trucco? La soia! I prodotti di soia diventeranno i vostri migliori amici in cucina, per diminuire grassi e calorie!
Come annunciato nella presentazione di U.K. darò le dosi anche in bicchieri e cucchiai per chi, come noi poveri studenti disgraziati fuori sede, non ha una bilancia nella propria dimora! Il bicchiere che ho usato per le dosi è quello della Nutella, che penso non manchi proprio a nessuno in casa! ahahah
Cominciamo!

Ingredienti: per 12 muffins.     Tempo di cottura: 20/25 min. 

  • Farina 00: 150 gr / 1 bicchiere colmo + 1 cucchiaio abbondante. 
  • Cacao amaro in polvere: 40 gr / 3 cucchiai colmi
  • Latte di soia: 90 ml / mezzo bicchiere 
  • Zucchero: 2 cucchiai + 2 tic dolcificante light (da 72 gr ciascuna). 
  • Uova: 1 intero + albume 
  • Amido di mais: 1 cucchiaio raso
  • Yogurt di soia: 75 grammi / 4 cucchiai colmi 
  • Margarina light: 15 gr / 1 cucchiaio (ho calcolato le calorie con la Allegée della Vallè)
  • Lievito per dolci: 2 cucchiaini colmi 
  • Bicarbonato: 1 cucchiaino raso 
  • Sale: un pizzico

(se volete anche un cucchiaino di estratto di vaniglia/vanillina)


Per prima cosa fate sciogliere in un pentolino la margarina, stando attenti che non bruci, e lasciatela raffreddare.
In una ciotola setacciate insieme gli ingredienti secchi: la farina, il cacao, l'amido, il sale, il bicarbonato e la vanillina se volete. NON aggiungete il lievito.
In un'altra ciotola sbattete l'uovo intero con lo zucchero e le tic, fino ad ottenere un composto spumoso e omogeneo.
Aggiungete la margarina sciolta (fredda) e lo yogurt, continuando a sbattere con le fruste il tutto per qualche minuto: deve risultare un composto omogeneo. A questo punto aggiungete gli ingredienti secchi, precedentemente mischiati, un cucchiaio alla volta alternandoli con l'aggiunta del latte. Sempre continuando a sbattere con le fruste, fino ad ottenere un composto liscio e senza grumi.
Quando avrete usato tutta la farina e il latte, aggiungete il lievito e continuate ancora con le fruste per qualche altro minuto.
Per ultimo incorporate l'albume montato a neve con un pizzico di sale. (Sì, potete montarlo anche a mano con una frusta, io l'ho fatto. Ovviamente perdere per uno o 2 giorni l'uso del braccio, ma ne vale la pena!).
Disponete i pirottini nello stampo per muffin, e infornate a 175/180°, forno statico preriscaldato, per circa 20/25 min.
Tutto dipende dal vostro forno. Quindi se conoscete il vostro forno saprete anche gestire la temperatura esatta e il tempo. Fate sempre la prova stecchino.
Et voilà, les joux sont faits!

Difficile? NO, vero?! Anche i miei adorati piromani e portatori di caos e distruzione in cucina possono farlo! <3
E ricordate: low calories, less fat!!!




sabato 7 febbraio 2015

Impariamo il siciliano: i derivati di "minchia".

Ed eccoci alla seconda lezione di Impariamo il siciliano. 
Come già annunciato nella prima lezione, oggi passeremo in rassegna le espressioni più utilizzate derivanti dall'intercalare siculo minchia
Voi capite bene come ogni vocabolo fondamentale di una qualsiasi lingua, non possa non avere più derivati, di altrettanta importanza e frequenza d'uso. Ne consegue che il forestiero potrebbe trovarsi in serie difficoltà nel dare a ciascuna la giusta interpretazione. 

Questa seconda lezione dunque, nel suo analizzare i principali derivati del termine, sarà utile per togliere il non-siceliota dall'imbarazzo di non riuscire a capire il proprio interlocutore, o di utilizzare tali espressioni in modo errato. 
Senza oltre indugiare cominciamo: 

  • A minchia. Espressione che si riferisce alla qualità decisamente scadente di un prodotto, o al risultato insoddisfacente di un'azione compiuta, causa poco impegno profuso in essa. Es.1: questa librerie è fatta proprio a minchia! Es.2: Certo che lo stai facendo a minchia proprio! 
Come si può ben notare dagli esempi, l'espressione a minchia è, in genere, accompagnata dal rafforzativo proprio
  • 'Na minchia. Questo espressione è un sinonimo della precedente, utilizzata nelle risposte brevi, in genere non accompagna da alcun rafforzativo; oppure sta ad indicare le poco ottimali condizioni di salute (raffreddori, influenze, ecc..) di un soggetto. Es.1: -Come è andato il viaggio? -'Na minchia! Es.2: -Come stai? -'Na minchia!
  • Minchiata. Vocabolo secondo per utilizzo, solo a minchia stesso. Questo termine sta ad indicare una colossale corbelleria detta (in prima e seconda persona, o da terzi), nonché una bugia; oppure si riferisce ad un'azione compiuta senza raziocino e dunque da considerarsi decisamente stupida o riprovevole. Es.1: Caio dice solo minchiate! Es.2: Non mi raccontare minchiate, perché lo so che non è vero. Es.3: Ho fatto una minchiata
  • Minchione. Termine complesso, dai diversi utilizzi e dalla controversa natura. Infatti, lo status di turpiloquio del vocabolo è da sempre costantemente messo in dubbio dai giovani siciliani, che ne negano la natura di insulto volgare adducendo come motivazione l'uso letterario del termine in Verga, rivendicandone così il libero utilizzo. Il termine si riferisce a: 
  1. persona sciocca, priva di furberia, mente eccessivamente semplice e credulona. Utilizzato come in senso spregiativo, di insulto e rimprovero. Es.: Ma sei proprio un minchione
  2. per esprimere netto rifiuto nella disponibilità a fare qualcosa che andrebbe a proprio danno. Es.: Certo che non l'ho fatto, ti pare che sono un minchione?! 
  3. riferito verso se stessi, secondi o terzi, quando si rimane totalmente basiti, attoniti, o nel caso si venga beffati. Es.: Ci sono rimasto come un minchione
  4. appellativo dato a chi mostra poche capacità intellettive. Es.: Roba che pure un minchione lo capirebbe!
  5. riferito a qualcuno che pretende di fingersi sciocco, per evitare le conseguenze. Da quì l'espressione fare il minchione, può anche essere utilizzata come sinonimo del proverbio siculo: fa' l'asino pp'un pajare u dazio, ovvero: fare lo sciocco per non pagare il dazio. 
  • Minchiataro. Colui che dice le minchiate.
  • Minchia di mare. Altro non è che la lepre marina (Aplysia depilans), una specie di mollusco anaspideo. Negli anni il reale referente del termine è andato cambiando, fino ad arrivare ad indicare le sanguisughe marine, che nell'immaginario dell'infante siculo sono essere neri, dalla forma circolare che possono facilmente incontrarsi sulla battigia o nel basso fondale. Es.: Guarda mamma, una minchia di mare!! 
  • Minchia morta. Individuo fiacco, senza spina dorsale, privo di personalità; oppure riferito a persona poco attiva.
  • Minchia allegra. Individuo dalla mente talmente semplice da risultare agli occhi altrui scioccamente e immotivatamente sempre felice e di buon umore. Il termine presenta anche la variante babballegro, derivante dall'unione del termine babbo e allegro. 
E con questo concludiamo la nostra lezione di oggi di Imapriamo il siciliano.
Come sempre spero che i madrelingua siciliana si siano divertiti a leggere e i forestieri abbiano gradito la lezione e trovato le spiegazioni chiare e di facile comprensione. 

Detto ciò rinnovo l'appuntamento al prossimo sabato e vi auguro una buona domenica. 


Sicilia, Gela. Lido "La conchiglia", LungomareFederico II di Svevia.

giovedì 5 febbraio 2015

Unconventional Kitchen. Ricetta light: Penne panna, zucchine e speck light e pochissimi grassi (224 kcal.)

Allora gente, ormai lo sapete: questo è il paradiso del light, delle low calories, less fat.
Oggi vi faccio felici e vi do un po' di carboidrati, ma rigorosamente in maniera light, come sempre! 
E' anche una ricetta facile, facile alla portata di tutti. Oggi infatti rivisitiamo un classico come la pasta panna, zucchine e speck. Ora, avete idea di quanti maledettissimi grassi abbia la vostra adorata panna?! Se lo sapete, vi starete già strappando i capelli per la disperazione. Ma niente panico, perché con un piccolo e semplice accorgimento elimineremo tutti quei grassi e quelle calorie inutili! Come? Leggete la ricetta per scoprirlo! ;) 

INGREDIENTI:
per una persona.

- 80gr di penne rigate
- mezza zucchina
- 3 fette di speck con il 30% di grassi in meno
- panna da cucina di soia (e questo è il trucco!)

Prendete la mezza zucchina e tagliatela a rondelle molto sottili, così cuoceranno più fretta. Mettete a scaldare la nostra amica padella antiaderente, e senza aggiungere nulla (non vi azzardate a mettere neanche una goccia di olio!), cominciate a scottare le zucchine, coprendo l'amico coperchio trasparente e sfumando con un po' di acqua di cottura, come abbia fatto per i peperoni nella ricetta precedenti (procedimento qui). Quando le zucchine saranno praticamente pronte aggiungete lo speck e fate rosolare tutto insieme. Alla fine aggiungete 4 cucchiai pieni di panna da cucina di soia.
Nel frattempo avrete cotto la pasta. Scolatela al dente, tuffatela nella padella con il condimento, aggiungete, un po' di acqua di cottura e mantecate il tutto per un minuto o due a fiamma bassa. quando il tutto sarà ben amalgamato, spolverate con un po' di parmigiano e servite.
Adesso avete il vostro piatto di pasta low calories, less fat! Leggetemi, seguitemi, mi piacetemi, commentatemi, condividetemi! ;)


martedì 3 febbraio 2015

Unconventional Kitchen. Ricetta light: cotoletta di pollo light (senza friggere!!) con contorno di peperoni.

E anche oggi saremo alla prese con una ricetta facile facile, rigorosamente low calories, per esercitarci prima di cominciare ad alzare un po' il tiro! Per questa ricetta le dosi degli ingredienti sono assolutamente inutili, potrete benissimo gestirle da soli! Il tutto, come sempre, sarà spiegato per evitare che aspiranti piromani e portatori di caos e distruzione falliscano (voi però metteteci impegno, per gli dei!)
Qualora stiate pensando che io sia pazza perché vi siete persi il post di presentazione con la prima ricetta di U.K. potete trovarlo QUI

Dunque, a chi non piace la cotoletta di pollo panata?! A nessuno! Tutti la adoriamo, ovvio! Ma la frittura porta con sé una vagonata di grassi e calorie!! Che fare allora? rinunciare? Anche no!! Basta non friggerla! Come fare? Con la nostra amatissima super padella antiaderente e il nostro fidato coperchio di vetro! 

Ingredienti: 
  • Filetto di petto di pollo (che sia sottile, mi raccomando)
  • pangrattato 
  • parmigiano/grana grattugiato
  • sale q.b. 
  • olio evo
  • peperone (del colore che vi garba di più)
  • un bicchiere di acqua


foto 1.
Mette a scaldare sul fornello la nostra fedelissima super padella antiaderente. 
Prendiamo il peperone: laviamolo, mettiamolo su un tagliere, eliminiamo tutti i semini e tagliamo a strisce sottili (foto 1). A questo punto mettete a portata di mano il bicchiere d'acqua, prendete il peperone tagliato e gettatelo nella padella. Fatelo cuocere per qualche minuto così, girandolo spesso e dopo abbassate la fiamma a medio-bassa. Quando vedrete che il peperone comincia ad asciugarsi e ad attaccarsi, aggiungete un po' d'acqua (come se steste sfumando con del vino) e mette il nostro amico coperchio di vetro e rigirate di tanto in tanto. Ogni qual volta vedrete l'acqua asciugarsi, dovrete ripetere l'operazione fino a cottura ultimata (traduzione: quando sono mollicci e l'acqua sarà evaporata completamente).

foto 2.
Nel frattempo prendete il filetto di pollo, dategli una veloce sciacquata con l'acqua e poggiatelo su un tagliere. Prendete un cucchiaino di evo e, aiutandovi che le vostre dolci manine, spargetelo su di un lato, avendo cura di ungerlo per bene. Ripete l'operazione anche per l'altro lato. Fatto ciò, ripassatelo nel pangrattato a cui avrete precedentemente unito, mischiandoli insieme, il parmigiano e il sale ( foto 2)
Quando i peperoni saranno pronti toglieteli dalla padella, disponeteli su un piatto e rimettete la nostra amica sul fornello (vi faccio fare tutto con una sola padella! figo vero?!). Prendete il petto di pollo, mettetelo a cuocere dentro la padella (a fiamma BASSA) mettete il coperchio e lasciate cuocere.
Controllate la cottura, quando vedrete che anche il lato superiore comincia ad essere bianco e sodo allora potrete girarlo dall'altro lato.
Cuocete ancora con il coperchio fino a cottura ultimata. 
foto 3.
A  questo punto disponetelo nel piatto insieme ai peperoni e il gioco e fatto! 











Non è difficile, ce la facciamo, vero? Sì?! Ovviamente mi riferisco ai piromani e ai Doomsday! Che vi sfotto ma vi adoro! <3 E state tranquilli che se fallite, come recita il nostro motto: FREGACZZI!