sabato 7 febbraio 2015

Impariamo il siciliano: i derivati di "minchia".

Ed eccoci alla seconda lezione di Impariamo il siciliano. 
Come già annunciato nella prima lezione, oggi passeremo in rassegna le espressioni più utilizzate derivanti dall'intercalare siculo minchia
Voi capite bene come ogni vocabolo fondamentale di una qualsiasi lingua, non possa non avere più derivati, di altrettanta importanza e frequenza d'uso. Ne consegue che il forestiero potrebbe trovarsi in serie difficoltà nel dare a ciascuna la giusta interpretazione. 

Questa seconda lezione dunque, nel suo analizzare i principali derivati del termine, sarà utile per togliere il non-siceliota dall'imbarazzo di non riuscire a capire il proprio interlocutore, o di utilizzare tali espressioni in modo errato. 
Senza oltre indugiare cominciamo: 

  • A minchia. Espressione che si riferisce alla qualità decisamente scadente di un prodotto, o al risultato insoddisfacente di un'azione compiuta, causa poco impegno profuso in essa. Es.1: questa librerie è fatta proprio a minchia! Es.2: Certo che lo stai facendo a minchia proprio! 
Come si può ben notare dagli esempi, l'espressione a minchia è, in genere, accompagnata dal rafforzativo proprio
  • 'Na minchia. Questo espressione è un sinonimo della precedente, utilizzata nelle risposte brevi, in genere non accompagna da alcun rafforzativo; oppure sta ad indicare le poco ottimali condizioni di salute (raffreddori, influenze, ecc..) di un soggetto. Es.1: -Come è andato il viaggio? -'Na minchia! Es.2: -Come stai? -'Na minchia!
  • Minchiata. Vocabolo secondo per utilizzo, solo a minchia stesso. Questo termine sta ad indicare una colossale corbelleria detta (in prima e seconda persona, o da terzi), nonché una bugia; oppure si riferisce ad un'azione compiuta senza raziocino e dunque da considerarsi decisamente stupida o riprovevole. Es.1: Caio dice solo minchiate! Es.2: Non mi raccontare minchiate, perché lo so che non è vero. Es.3: Ho fatto una minchiata
  • Minchione. Termine complesso, dai diversi utilizzi e dalla controversa natura. Infatti, lo status di turpiloquio del vocabolo è da sempre costantemente messo in dubbio dai giovani siciliani, che ne negano la natura di insulto volgare adducendo come motivazione l'uso letterario del termine in Verga, rivendicandone così il libero utilizzo. Il termine si riferisce a: 
  1. persona sciocca, priva di furberia, mente eccessivamente semplice e credulona. Utilizzato come in senso spregiativo, di insulto e rimprovero. Es.: Ma sei proprio un minchione
  2. per esprimere netto rifiuto nella disponibilità a fare qualcosa che andrebbe a proprio danno. Es.: Certo che non l'ho fatto, ti pare che sono un minchione?! 
  3. riferito verso se stessi, secondi o terzi, quando si rimane totalmente basiti, attoniti, o nel caso si venga beffati. Es.: Ci sono rimasto come un minchione
  4. appellativo dato a chi mostra poche capacità intellettive. Es.: Roba che pure un minchione lo capirebbe!
  5. riferito a qualcuno che pretende di fingersi sciocco, per evitare le conseguenze. Da quì l'espressione fare il minchione, può anche essere utilizzata come sinonimo del proverbio siculo: fa' l'asino pp'un pajare u dazio, ovvero: fare lo sciocco per non pagare il dazio. 
  • Minchiataro. Colui che dice le minchiate.
  • Minchia di mare. Altro non è che la lepre marina (Aplysia depilans), una specie di mollusco anaspideo. Negli anni il reale referente del termine è andato cambiando, fino ad arrivare ad indicare le sanguisughe marine, che nell'immaginario dell'infante siculo sono essere neri, dalla forma circolare che possono facilmente incontrarsi sulla battigia o nel basso fondale. Es.: Guarda mamma, una minchia di mare!! 
  • Minchia morta. Individuo fiacco, senza spina dorsale, privo di personalità; oppure riferito a persona poco attiva.
  • Minchia allegra. Individuo dalla mente talmente semplice da risultare agli occhi altrui scioccamente e immotivatamente sempre felice e di buon umore. Il termine presenta anche la variante babballegro, derivante dall'unione del termine babbo e allegro. 
E con questo concludiamo la nostra lezione di oggi di Imapriamo il siciliano.
Come sempre spero che i madrelingua siciliana si siano divertiti a leggere e i forestieri abbiano gradito la lezione e trovato le spiegazioni chiare e di facile comprensione. 

Detto ciò rinnovo l'appuntamento al prossimo sabato e vi auguro una buona domenica. 


Sicilia, Gela. Lido "La conchiglia", LungomareFederico II di Svevia.

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