sabato 21 febbraio 2015

Impariamo il siciliano: sdilluvio.

Chiedo scusa ai miei allievi per la scorsa settimana, ma impegni vari mi avevano impedito di scrivere la nuova lezione per il nostro corso di siciliano.
Oggi illustreremo il significato del sostantivo, nonché del verbo, sdilluvio/sdilluviare

Lo sdilluvio, e di conseguenza l'atto dello sdilluviare, è quella condizione atmosferica che prevede la caduta di liquido incolore e inodore dalla volta celeste, ovvero: pioggia/piovere. 
Gli studi etimologici condotti hanno accertato come la parola sdilluvio derivi dall'italiano diluvio, avendone anche lo stesso significato: caduta massiccia di pioggia. 

Il nativo siceliota non è abituato ad aventi atmosferici di questo tipo e vive la pioggia come una vera e propria disgrazia, un grande male da scongiurare. Questa condizione di malessere interiore, causata dal piovere, è poi aggravata dal suo muoversi ad energia solare: no sole, no party. 
E così che nel tempo, il termine sdilluvio è passato ad indicare la caduta di acqua dalla volta celeste di entità non solo considerevole, ma anche di portata decisamente più limitata (là dove il resto del mondo dirà semplicemente "piove", il siciliano dirà "sdilluvia"). 

Il forestiero sentirà sempre il nativo trinacriota pronunciare il termine con terrore misto a irritazione, vedrà il traffico cittadino ingorgarsi senza alcun motivo apparente, il numero di autovetture in circolo superare inspiegabilmente di gran lunga quello totale dei cittadini, scene di panico, gente andare fuori di testa: la pioggia è catastrofe, portatrice di caos, nonché di una pigrizia che non può essere sconfitta. 

Essendo il siciliano estremamente sensibile allo sdilluviare, qualora il forestiero lo sentisse pronunciare il termine in riferimento ad una pioggia di limitata entità, è estremamente sconsigliato farglielo notare con espressioni che minimizzino l'evento, del tipo "ma va, sono due gocce d'acqua": pena la crisi isterica del siciliano che si abbatterà su di voi inarrestabile e impietosa come la distruzione su Sodoma e Gomorra. 
In questi frangenti si consiglia vivamente di empatizzare con il disagio e il malessere del siculo, imprecando e pregando insieme per il ritorno dell'amato sole e, nel giro di una decina di minuti, vi ritroverete al bar a bare un caffè insieme come foste amici di vecchia data.

E anche la lezione di oggi si è conclude qui, che mentre scrivo fuori sdilluvia! Buon week end a tutti, a belli e brutti, 'e longhi e curti!

Sicilia, Gela: Lido "La Conchiglia".

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